LTemplate:'accordo De Gasperi-Gruber (conosciuto anche come accordo di Parigi, Gruber-De-Gasperi-Abkommen in tedesco), così chiamato dai nomi degli allora ministri degli Esteri italiano (Alcide De Gasperi)<ref>Alcide De Gasperi era contemporaneamente anche Presidente del Consiglio.</ref> e austriaco (Karl Gruber), è un trattato internazionale firmato il 5 settembre 1946 a Parigi a margine dei lavori della Conferenza di pace, divenuto l'allegato IV al Trattato di Parigi fra l'Italia e le potenze alleate, per definire la questione della tutela della minoranza linguistica tedesca del Trentino-Alto Adige.
Contesto storico
Dopo la prima guerra mondiale il Trattato di Saint-Germain aveva assegnato all'Italia il Trentino-Alto Adige che, seppur geograficamente incardinato nella penisola italiana, era popolato in prevalenza da abitanti di lingua tedesca (ciò riguarda soprattutto l'Alto Adige, sebbene anche in Trentino vi fossero e vi siano tuttora piccole comunità germanofone). Il governo fascista adottò una serie di misure volte alla snazionalizzazione della popolazione. L'uso della lingua tedesca in pubblico e il suo insegnamento vennero vietati. Ulteriori provvedimenti come l'obbligo all'italianizzazione dei cognomi, miravano all'oppressione dell'identità etnica e culturale tedesca. Furono inoltre adottate speciali misure di natura militare (edificazione del Vallo alpino in Alto Adige). Fu anche portata avanti una massiccia industrializzazione. A ciò si aggiunse la politica demografica del fascismo (vedi italianizzazione), culminata nelle opzioni in Alto Adige (e in parte in Trentino), che videro l'adesione massiccia della popolazione di lingua tedesca al trasferimento nel Reich nazista.
Durante la seconda guerra mondiale il Trentino e l'Alto Adige vennero occupati dalle truppe tedesche, accolte come liberatrici da molti abitanti di lingua tedesca e non solo, la cui Resistenza fu piuttosto limitata (vedi Josef Mayr-Nusser). Durante l'occupazione nazista si verificarono gravi crimini che colpirono tutti i gruppi linguistici (vedi Lager di Bolzano). Molti altoatesini e trentini si arruolarono o furono forzatamente arruolati in due reparti al servizio della Wehrmacht: quattro reggimenti della Ordnungspolizei (tra cui il più noto è il Polizeiregiment "Bozen") e Corpo di sicurezza trentino.
Il trattato
La questione altoatesina venne affrontata nel 1946, dopo la fine della guerra. Con il benestare degli Alleati (e nonostante le resistenze dell'Unione Sovietica, che stava attuando l'espulsione dei tedeschi dall'Europa orientale), si giunse a un accordo fra l'Italia e l'Austria.
Il testo originario degli accordi fu redatto in inglese e firmato il 5 settembre 1946 da Karl Gruber e Alcide De Gasperi.<ref>"Degasperi" è la firma che compare sul trattato, e non la più diffusa ma errata "De Gasperi".</ref> Fu comunicato alla Conferenza di Parigi il 6 settembre ed accluso (come allegato IV) al trattato di pace con l'Italia del 10 febbraio 1947 entrato in vigore il successivo 16 settembre.<ref name=":0">Template:Cita web</ref>
All'articolo 10 del trattato di pace venne inoltre affermata la presa d'atto, da parte delle Potenze Alleate, delle intese italo-austriache raggiunte nell'accordo.<ref name=":0" />
Il trattato venne implementato dall'Italia, che ripristinò l'uso ufficiale del tedesco e il suo insegnamento, reintrodusse i toponimi tedeschi e permise il ritorno degli optanti, anche di quelli compromessi con il nazismo.<ref>Miriam Rossi, Tutela dei diritti umani e realpolitik. L'Italia delle Nazioni Unite (1955-1976), CEDAM, 2011, pp. 156 ss.</ref> La stragrande maggioranza delle controversie sull'applicazione del trattato si risolsero compiutamente all'ingresso dell'Austria nell'Unione europea, nel 1995.<ref>Template:Cita web</ref>
Se da una parte ovviamente il trattato vide chiaramente contrapposti interessi italiani e austriaci, la posizione personale e biografica dei contraenti era più sfumata. De Gasperi era stato cittadino e deputato al parlamento austriaco dell'Austria-Ungheria<ref>Template:Cita web</ref> e nella sua attività politica aveva sviluppato un'intima convinzione dell'autonomia come mezzo per affrontare i problemi delle minoranze; Gruber d'altra parte era più dubbioso sulle intenzioni degli altoatesini: Template:Citazione Nonostante il patto e la messa in essere travagliata, l'accordo De Gasperi-Gruber funzionò ed è a oggi considerato un modello per i territori multiculturali in Europa e nel mondo.<ref>Template:Cita news</ref>
Testo
Traduzione dal testo originario in inglese:
Note
<references/>
Bibliografia
- Template:De Rolf Steininger, Autonomie oder Selbstbestimmung? Die Südtirolfrage 1945/46 und das Gruber-De Gasperi-Abkommen (Innsbrucker Forschungen zur Zeitgeschichte, 2), Innsbruck-Vienna-Bolzano, Studien-Verlag, 2006. ISBN 978-3-7065-4332-3
- Template:Cita testo
- Giovanni Bernardini (a cura di), L'Accordo De Gasperi-Gruber. Una storia internazionale, Trento, FBK Press, 2016, ISBN 978-88-98989-19-5
Voci correlate
- Trattato di Parigi fra l'Italia e le potenze alleate
- Risoluzione 1497 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite
- Pacchetto per l'Alto Adige
Collegamenti esterni
- Template:Cita web
- Template:Cita web
- Template:Cita web
- 1946-2006: 60 anni dell'accordo De Gasperi - Gruber, su provincia.bz.it
Categoria:Storia della Repubblica Italiana (1946-1963) Categoria:Trattati della Repubblica Italiana Categoria:Trattati dell'Austria Categoria:Storia dell'Alto Adige Categoria:Storia dell'Austria Categoria:Alcide De Gasperi