Template:Nota disambigua Template:Nota disambigua Template:Elemento chimico LTemplate:'azoto è un elemento chimico della tavola periodica degli elementi con simbolo N la cui forma prevalente è l'azoto molecolare, detto anche azoto biatomico, azoto diatomico, diazoto o semplicemente azoto, formato da due atomi di azoto (N2).<ref name=":1">Template:Cita libro</ref>
Storia
L'azoto, sotto forma di cloruro di ammonio (NH₄Cl) era conosciuto dagli alchimisti come "sal ammoniaco" ed era prodotto in Egitto riscaldando una miscela di sterco, sale e urina.<ref name=":28">Template:Cita web</ref>
A partire dal 1500 gli scienziati iniziarono a proporre l'idea della presenza in un altro gas nell'atmosfera oltre all'ossigeno e all'anidride carbonica, ma non furono in grado di provarlo fino al 1700.<ref name=":2">Template:Cita web</ref> Template:Dx Fu ottenuto negli anni 1760 sia da Henry Cavendish che da Joseph Priestley, rimuovendo l'ossigeno dall'aria. Notarono che l'azoto era in grado di spegnere una candela accesa e che un topo che respirava quel gas moriva rapidamente. Nessuno dei due, però, dedusse che fosse un elemento. La prima persona a suggerirlo fu un giovane studente, Daniel Rutherford, nella sua tesi di dottorato del settembre 1772 a Edimburgo, in Scozia.<ref name=":28" />
Nel 1958 l'isotopo 15N arricchito è stato utilizzato per dimostrare la replicazione semiconservativa del DNA.<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
Secondo alcune fonti, il termine fu coniato nel 1787 dal chimico francese Louis-Bernard Guyton-Morveau. Il nome "nitrogène" fu invece suggerito dal chimico francese Jean-Antoine Chaptal nel 1790,<ref name=":0">Template:Cita web</ref> quando si scoprì che l'azoto era presente nell'acido nitrico e nei nitrati. Antoine Lavoisier propose invece il nome "azote", dal greco antico: ἀζωτικός, che significa "senza vita". In inglese si è conservata la denominazione nitrogen,<ref>Template:Cita libro</ref> mentre in tedesco viene chiamato Stickstoff.<ref>Template:Cita libro</ref>
Abbondanza e disponibilità
Abbondanza
L'azoto è:
- il quinto elemento più abbondante nell'universo,<ref name=":3">Template:Cita pubblicazione</ref> il settimo per abbondanza nella Via Lattea e nel sistema solare;<ref name=":13" />
- il 19º sulla crosta terrestre, di cui costituisce lo 0,02%<ref name=":2" /> (57% organico - 43% inorganico);<ref name=":22">Template:Cita pubblicazione</ref>
- il primo elemento per abbondanza nell'aria, di cui costituisce il 78,09%;<ref name=":2" />
- il quarto elemento più presente del corpo umano, di cui costituisce il 3%<ref name=":2" />
Universo
Nell'universo l'azoto viene prodotto principalmente da stelle di massa ridotta e itermedia (LIMS), con rese nucleosintetiche che dipendono in modo complesso dalla metallicità. In particolare, una generazione stellare può rilasciare nel mezzo interstellare (ISM) della galassia, sia azoto primario che secondario.<ref name=":3" />
La componente primaria viene prodotta durante il terzo evento di dragaggio, che si verifica lungo la fase di ramo asintotico delle giganti (AGB), se la combustione nucleare alla base dell'involucro convettivo è efficiente.<ref>Template:Cita pubblicazione</ref> La componente di azoto secondario aumenta con la metallicità. Essendo un prodotto del ciclo del carbonio-azoto-ossigeno, l'azoto si forma a spese del carbonio e dell'ossigeno presenti nella stella.<ref name=":3" />
L'azoto solido costituisce grande parte della superficie di Plutone, dove si mescola con monossido di carbonio solido e metano, e della luna nettuniana Tritone. Su Plutone è stato osservato direttamente per la prima volta nel luglio 2015 dalla sonda spaziale New Horizons, mentre su Tritone è stato osservato direttamente dalla sonda spaziale Voyager 2 nell'agosto 1989.<ref>Template:Cita news</ref><ref>"Flowing nitrogen ice glaciers seen on surface of Pluto after New Horizons flyby". ABC. 25 July 2015.</ref><ref>Template:Cita libro</ref>
Atmosfera
Nell'atmosfera terrestre è presente sotto forma di molecola biatomica N2, chimicamente inerte per via del forte triplo legame; tuttavia, i processi biotici possono assimilarlo e trasformarlo in specie reattive come nitrito (NO2−), nitrato (NO3−) e ammonio (NH4+) nella biosfera.<ref name=":5" /> Nell'atmosfera sono presenti 4 x 1018 kg di azoto (99,96% dell'azoto totale presente sulla Terra).<ref name=":22" /><ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
Crosta terrestre
La quantità totale di azoto presente nella crosta terrestre non è ben definita per tre diversi motivi:<ref>Template:Cita pubblicazione</ref><ref name=":4">Template:Cita pubblicazione</ref><ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
- dipende dal materiale precursore della Terra
- il contenuto di azoto nel nucleo terrestre non è ben determinato
- la concentrazione di azoto nei diversi serbatoi può variare nel corso del tempo geologico
Si stima che la quantità di azoto presente nella crosta terrestre si aggiri tra i 50 e gli 88 μg/g.<ref name=":4" /><ref>Template:Cita pubblicazione</ref><ref>Template:Cita libro</ref> Utilizzando il valore stimato più recente (74 μg/g)<ref name=":4" /> si arriva ad avere una quantità totale di azoto nella crosta terrestre pari a 1,4 × 1018 kg.<ref name=":5">Template:Cita pubblicazione</ref>
La distribuzione dell'azoto tra i vari serbatoi riflette i meccanismi di riciclo. Un contributo importante al riciclo dell'azoto è rappresentato dalle zone di subduzione,<ref>Template:Cita pubblicazione</ref><ref>Template:Cita pubblicazione</ref> dove i sedimenti contenenti materiali organici ricchi di azoto scendono nel mantello. Le condizioni redox giocano un ruolo cruciale nel processo di discesa, poiché la fugacità dell'ossigeno governa la speciazione dell'azoto.<ref name=":6">Template:Cita pubblicazione</ref>
Una parte dell'azoto viene rilasciata negli oceani e nell'atmosfera attraverso la degassazione del N2. L'azoto nei minerali silicatici (minerali argillosi, mica, feldspato, granato, wadsleyite e bridgmanite) esiste prevalentemente come NH4+. L'azoto si trova anche nella grafite e nel diamante, dove si presenta in forma elementare. I nitruri sono stabili in condizioni estremamente riducenti, come quelle esistenti durante i processi di formazione planetaria primordiale, e potrebbero ancora persistere nel mantello inferiore.<ref name=":6" />
Oceani
Negli oceani sono presenti 2,4 × 1016 kg di azoto con l'N2 come specie dominante e altre specie minori come NO3−, NH4+ e N2O.<ref>Template:Cita pubblicazione</ref><ref name=":7">Template:Cita libro</ref>
Biomassa
Nella biomassa il contenuto totale di azoto si attesta intorno a ∼9,6 × 1014 kg.<ref name=":7" /> Circa il 96% è contenuto nella materia organica presente nel suolo, mentre il restante 4% è contenuto negli organismi viventi di cui il 94-99% è contenuto nelle piante e solo l'1-6% negli animali e nei microrganismi, tuttavia questa proporzione dipende dello specifico ecosistema.<ref name=":8">Template:Cita pubblicazione</ref><ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
Negli organismi viventi, l'azoto può essere trovato sotto forma di gas all'interno delle cellule e/o in forma ossidata o ridotta. In forma ridotta è il componente principale delle più importanti macromolecole biologiche: le proteine/polipeptidi, il DNA/RNA e nei polimeri degli amminozuccheri. Altre molecole contenenti azoto sono le porfirine e alcuni metaboliti secondari delle piante.<ref name=":8" />
Da notare il fatto che l'azoto viene prodotto naturalmente dallTemplate:'E. coli ceppo K12<ref>Template:Cita web</ref> e dal P. rhodosperma.<ref>Template:Cita web</ref>
Disponibilità
Template:Vedi anche Azotofissatori Prima delle attività antropiche, l'azoto disponibile per gli organismi derivava principalmente dall'azotofissazione e dai fulmini.<ref>Template:Cita libro</ref><ref name=":18">Template:Cita pubblicazione</ref> Tuttavia la disponibilità è cambiata drasticamente a causa delle attività umane.<ref name=":18" /><ref name=":19">Template:Cita pubblicazione</ref> Infatti, più azoto viene fissato annualmente a causa dell'impatto dell'uomo rispetto a quello fissato attraverso i processi naturali.<ref name=":19" />
I più importanti sono la fissazione industriale e agricola dell'azoto e la fissazione dell'azoto attraverso la combustione di combustibili fossili. Inoltre, la combustione della biomassa e la conversione/disboscamento dei suoli accelerano la mobilizzazione dell'azoto.<ref name=":19" /><ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
Sebbene la maggior parte dell'azoto non atmosferico sia accumulata in rocce, sedimenti e depositi organici, la sua disponibilità è severamente limitata.<ref>Template:Cita pubblicazione</ref><ref name=":20">Template:Cita pubblicazione</ref> Questa carenza complessiva, non solo dalla litosfera, rende l'azoto uno dei nutrienti più importanti e limitanti.<ref name=":20" />
Chimica nucleare
L'azoto ha:<ref name=":1" /><ref name=":11" />
- numero atomico = 7
- massa atomica = 14,0067u
- massa molecolare = 28,014 g/mol
- massa monoisotopica = 28,006148008 Da
- superficie polare = 47,6 Ų
Isotopi
| Nuclide | Abbondanza | Massa | Spin | Emivita | Decadimento |
|---|---|---|---|---|---|
| 10N | — | 10,0416 | 2- | Template:Val | p |
| 11N | — | 11,0261 | ½ | Template:Val | p |
| 11mN | — | ½ - | Template:Val | n.m. | |
| 12N | — | 12,0186 | 1 | 0,011 s | β+ |
| 13N | — | 13,0057 | ½ - | 9,965 min | β+ |
| 14N | 99,636 | 14,0031 | 1 | stabile | — |
| 15N | 0,364 | 15,0001 | ½ - | stabile | — |
| 16N | — | 16,0061 | 2- | 7,13 s | β− |
| 17N | — | 17,0084 | ½ - | 4,173 s | β− |
| 18N | — | 18,0141 | 1- | 0,622 s | β− |
| 19N | — | 19,0170 | ½ - | 0,271 s | β− |
| 20N | — | 20,0237 | n.m. | 0,13 s | β− |
| 21N | — | 21,0270 | ½ - | 87 ms | β− |
| 22N | — | 22,0344 | n.m. | 13,9 ms | β− |
| 23N | — | 23,0405 | ½ - | >14,5 ms | β− |
| 24N | — | 24,0505 | n.m. | <52 ns | n |
| 25N | — | ½ - | <260 ns | n.m. |
Sono noti due isotopi stabili - 14N (99,63%) e 15N (0,37%)<ref name=":9">Template:Cita libro</ref> - e numerosi radionuclidi con tempo di dimezzamento brevissimo.<ref>Template:Cita web</ref><ref>Template:Cita web</ref> Il più comune degli isotopi stabili dell'azoto è il 14N, nell'atmosfera infatti il rapporto 15N:14N è pari a 0,3663 e di cui lo 0,73% è dato dall'isotopomero 14N15N, mentre il resto è 14N2.<ref name=":9" /> Questi due isotopi stabili partecipano a diversi processi chimici che vanno dai meccanismi di reazione enzimatica al ciclo biogeochimico.<ref>Template:Cita pubblicazione</ref><ref>Template:Cita libro</ref> Le differenze nel rapporto tra i due isotopi di azoto nei vari composti sono principalmente una conseguenza della tendenza dell'isotopo leggero dell'azoto a reagire a una velocità maggiore rispetto all'isotopo pesante.<ref name=":9" /> Quattordici isotopi radioattivi sono stati identificati, ma hanno tempi di decadimento troppo brevi per essere utili in geochimica. Le variazioni degli isotopi stabili dell'azoto terrestre hanno origine da effetti vibrazionali e sono quindi piuttosto limitate.<ref name=":25">Template:Cita pubblicazione</ref>
Reazioni nucleari
Nel 1919 Ernest Rutherford fece passare le particelle alfa generate da un radionuclide naturale attraverso una camera contenente atomi di azoto e scoprì che veniva prodotta un'altra radiazione, più penetrante.<ref>Template:Cita web</ref> Dimostrò che questa nuova radiazione consisteva di protoni di alta energia e concluse che questo era il risultato della conversione dei nuclei di azoto in nuclei di ossigeno. Rutherford ipotizzò che la cattura di una particella alfa da parte del nucleo dell'azoto produce un nucleo eccitato di fluoro-18, che a sua volta emette un protone formando nuclidi di ossigeno-17, un isotopo raro ma stabile:<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
- α + 14N → 18F* → 17O + p
Nell'atmosfera, per effetto dei raggi cosmici, avviene la seguente reazione:<ref>Template:Cita web</ref>
- 14N + n → 14C + p ΔE = Template:M
Se i neutroni hanno energia molto elevata la reazione può decorrere in modo differente dando luogo a trizio:<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
- 14N + n → 12C + 3H ΔE = 4,015 MeV
Impiegando neutroni termici e quindi di minor energia rispetto a quelli dei raggi cosmici si ha invece:<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
- 14N + n → 15N* → 15N + γ ΔE = −10,83 MeV
I raggi γ emessi hanno una frequenza caratteristica (intorno a ΔE/h) e, poiché la maggioranza degli esplosivi di largo impiego contiene quantità importanti di azoto (tritolo 18,5%, nitroglicerina 18,5%, ciclonite o T4 37,8%, PETN 17,7%, tetryl 24,4%), questo fatto permette di sfruttare tale reazione nei rilevatori di esplosivi negli aeroporti.<ref>Template:Cita web</ref>
Separazione isotopica
L'arricchimento isotopico di 15N viene solitamente eseguito per scambio chimico, anche se sono stati messi a punto promettenti metodi cromatografici che sfruttano polimeri criptanti. Il sistema più efficiente e dunque più usato si basa sul seguente equilibrio bifasico:<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
15NO(g) + 14NOTemplate:Apici e pedici(aq) ⇄ 14NO(g) + 15NOTemplate:Apici e pedici(aq) (K = 1,055)
grazie al quale si riescono a ottenere concentrazioni di 15N superiori al 99,5%. Altre reazioni impiegate per l'arricchimento sono:
15NH3(g) + 14NHTemplate:Apici e pedici(aq) ⇄ 14NH3(g) + 14NHTemplate:Apici e pedici(aq)
15NO(g) + 14NO2(g) ⇄ 14NO(g) + 15NO2(g)
La distillazione frazionata di NO è un altro buon metodo per l'arricchimento dell'isotopo 15N. Il prodotto finale conterrà anche una significativa concentrazione dell'isotopologo 15N18O, fonte utile del più pesante isotopo stabile dell'ossigeno.<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
Spettroscopia di risonanza magnetica nucleare
Entrambi gli isotopi stabili dell'azoto (14N e 15N) hanno spin nucleare e possono dunque essere sfruttati nelle tecniche di spettroscopia NMR. La sensibilità con cui può essere rivelato 14N è di circa un millesimo rispetto a quella di 1H, ma superiore di circa 5 volte rispetto a quella di 13C. Per 15N è notevolmente inferiore sia a 1H che a 13C.<ref name=":26">Template:Cita pubblicazione</ref>
La spettroscopia NMR del 14N soffre del fatto che 14N è un nucleo quadrupolare (I=1). Nonostante il momento quadrupolare relativamente piccolo (Q=0.0017×10⁻²⁸ m²), i segnali NMR del 14N sono comunemente larghi (w1/2 variano da decine a migliaia di Hz), eccetto in ambienti altamente simmetrici (es. NR₄⁺, NO₃⁻, ecc.) e in alcuni casi particolari (es. isocianati R-NC) in cui i segnali sono ragionevolmente stretti.<ref name=":26" />
Gli studi NMR dei nuclidi di azoto hanno ormai acquisito notevole importanza e versatilità: l'impiego spazia dall'indagine strutturale a quella sui meccanismi di reazione, dal riconoscimento di nuove specie allo studio della natura dei legami di specie contenenti azoto.<ref>Template:Cita libro</ref>
Caratteristiche atomiche
È il primo elemento del gruppo 15 del sistema periodico, facente parte del blocco p.<ref name=":1" /> Nella lingua inglese viene anche classificato come elemento pictogeno, termine poco usato nella lingua italiana. Nell'N2 i due atomi di azoto sono legati tra di loro attraverso un triplo legame.<ref name=":13">Template:Cita web</ref>
| Caratteristiche atomiche<ref>Template:Cita web</ref> | |
|---|---|
| Configurazione elettronica fondamentale | 1s22s22p3 |
| Stati | 4S, 2D, 2P |
| Energia di 1ª ionizzazione | Template:M |
| Energia di 2ª ionizzazione | 29,6013 eV |
| Energia di 3ª ionizzazione | 47,44924 eV |
| Energia di 4ª ionizzazione | 77,4735 eV |
| Energia di 5ª ionizzazione | 97,8902 eV |
| Energia di 6ª ionizzazione | 552,0718 eV |
| Energia di 7ª ionizzazione | 667,046 eV |
| Affinità elettronica | −0,07 eV |
| Elettronegatività (Pauling) | 3,04 |
| Elettronegatività (Mulliken) | 3,08 |
| Elettronegatività (Allred-Rochow) | 3,07 |
| Polarizzabilità | - |
| Raggio atomico | Template:M |
| Raggio ionico di N3− | 1,71 Å |
| Raggio di van der Waals | 1,55 Å |
Valenza
L'azoto è uno degli atomi più importanti nella chimica organica, inorganica e biochimica grazie alla sua presenza in una varietà di stati di valenza, con diversi tipi di legami e stereochimica.<ref>Template:Cita libro</ref>
L'atomo di azoto può avere 3 o 5 elettroni nel guscio di valenza<ref name=":2" /> e il suo stato elettronico fondamentale è 4s. L'energia di 1ª ionizzazione ha un valore particolarmente elevato.<ref name=":27">Template:Cita web</ref> Contrariamente a quanto si potrebbe prevedere dall'andamento periodico, è maggiore di quello dell'ossigeno.<ref name=":27" /> Anche l'affinità elettronica assume un valore che devia, in questo caso in maniera molto più marcata, dalla periodicità della proprietà, presentando addirittura valore negativo.<ref>Template:Cita web</ref>
Altre caratteristiche
Per quanto riguarda l'elettronegatività (3,04)<ref>Template:Cita web</ref> e il raggio atomico, i valori rispettano bene la regolarità dell'andamento periodico.<ref name=":1" /> L'energia di dissociazione dell'N2 è pari 225,1 kcal/mole.<ref name=":14">Template:Cita pubblicazione</ref> Ha un tempo di vita relativamente lungo perché la ricombinazione ha ordine di reazione 3:<ref name=":29">Template:Cita pubblicazione</ref>
- N(g) + N(g) + M(g) → N2(g) + M*(g)
dove M può essere sia l'azoto atomico N che l'azoto molecolare N2. La costante di velocità a Template:M è Template:ValLa ricombinazione deve essere necessariamente del 3º ordine per via dell'elevata esotermicità della reazione, è indispensabile che una terza specie chimica assorba l'energia sviluppata, altrimenti il sistema dissocerebbe nuovamente.<ref name=":29" />
Allotropi
L'unico allotropo rilevato in natura è la molecola diatomica o biatomica N2. Gli allotropi dell'azoto (Nn) oltre l'azoto molecolare sono considerati candidati promettenti per lo sviluppo di materiali ad alta densità energetica (HEDMs) perché rilasciano enormi quantità di energia durante la dissociazione in N2 gassoso.<ref>Template:Cita pubblicazione</ref> Tuttavia questi allotropi superiori sono considerati altamente instabili, specialmente quando sono neutri e possiedono un numero pari di elettroni.<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
Di conseguenza, negli ultimi 70 anni circa, sono stati rilevati sperimentalmente solo due esempi. Il radicale azoturo (•N3), identificato per la prima volta nel 1956 come specie neutra libera in fase gassosa attraverso la spettroscopia rotazionale, con una durata di vita di soli pochi millisecondi.<ref>Template:Cita pubblicazione</ref><ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
Nel 2002, il tetranitrogeno (N4) è stato identificato indirettamente tramite spettrometria di massa di neutralizzazione-ionizzazione (NRMS), con una durata di vita di pochi microsecondi in fase gassosa a 298 K.<ref>Template:Cita pubblicazione</ref> L'intermediazione di una specie N6 è stata ipotizzata nel 1970 nel decadimento dei radicali azoturo in soluzione acquosa, ma non sono state fornite prove spettroscopiche definitive.<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
Metodi di preparazione
La distillazione dell'aria liquida produce azoto con una purezza superiore al 99,99%, ma piccole quantità di azoto molto puro possono essere ottenute dalla decomposizione termica dell'azoturo di sodio:<ref name=":24">Template:Cita web</ref><chem>2 NaN3(s) -> 2Na(l) + 3N2(g)</chem> senza_cornice In laboratorio l'azoto viene generalmente preparato sottoponendo l'aria all'azione di corpi capaci di assorbire l'ossigeno senza però assorbire l'azoto, tra questi la migliore è la combustione del fosforo. In una capsula di porcellana che galleggia sull'acqua viene messo un pezzettino di fosforo che si accende toccandolo con un corpo caldo, quindi si copre la capsula con una campana di vetro. Il fosforo arde per alcuni secondi poi si formano dei fumi bianchi dovuti all'anidride fosforica che scompaiono a poco a poco essendo assorbiti dall'acqua. Ciò che rimane nella campana è solamente l'azoto. Al posto del fosforo è possibile utilizzare, sempre a temperatura ambiente, polisolfuro potassico o pirogallolo.<ref name=":30">Template:Cita libro</ref>
Si può ottenere azoto puro facendo passare l'aria sopra una tornitura di rame portata al calor rosso in un tubo di vetro: il rame si combina con l'ossigeno formando ossido di rame che rimane nel tubo mentre l'azoto fuoriesce.<ref name=":30" />
Oltre all'aria anche altre sostanze possono essere usate per produrre azoto puro; diversi composti azotati cedono parte o tutto l'azoto presente quando vengono scaldati o sottoposti all'azione di certi corpi. Ad esempio, si può ottenere l'azoto sottoponendo l'ammoniaca all'azione di forti ossidanti (es. ipocloriti o permanganato di potassio), quello più utilizzato è il cloro. Il cloro si combina con l'azoto dell'ammoniaca e forma acido cloridrico e si libera l'azoto:<ref name=":30" />
<chem>2 NH3 + 3 Cl2 -> N2 + 6HCl</chem>
<chem>6 HCl + 6 H2N -> 6NH4Cl</chem>
Un altro metodo è la decomposizione termica di alcuni sali che contengono l'azoto, per esempio:<ref name=":30" />
- <chem>NH4NO2(aq) -> N2(g) + 2H2O</chem>
Caratteristiche fisiche e chimico-fisiche
In condizioni standard e allo stato puro, l'azoto si presenta sotto forma di gas incolore, inodore, insapore e inerte.<ref name=":11">Template:Cita web</ref><ref>Template:Cita web</ref> Più leggero dell'acqua, l'azoto molecolare galleggia.<ref name=":12" /> Il suo coefficiente di ripartizione ottanolo-acqua è pari a 0,1,<ref name=":11" /> mentre la solubilità in acqua si attesta pari a 1,81 x 10+4 mg/L a 21 °C.<ref>Template:Cita pubblicazione</ref> L'azoto risulta inoltre: insolubile in etanolo,<ref name=":16" /> lievemente solubile in alcol<ref>Template:Cita pubblicazione</ref> e solubile in ammoniaca.<ref name=":14" />
Strutturali
| Caratteristiche strutturali di N2 | ||
|---|---|---|
| Gruppo puntuale | D∞h | |
| Distanza di legame (pm)
|
14N2 | 110,010 |
| 14N15N | 110,003 | |
| 15N2 | 109,998 | |
| Massa molecolare (u.a.)
|
14N2 | 28,0062 |
| 14N15N | 29,0032 | |
| 15N2 | 30,0002 | |
| Momenti d'inerzia 14N2 (g m2)
|
Ia = 0 | |
| Ib = Template:Val | ||
| Ib = Template:Val | ||
Elettroniche
| Caratteristiche elettroniche di N2 | |
|---|---|
| Configurazione elettronica | (σg1s)2(σu*1s)2(σg2s)2(σu*2s)2(πu2p)4(σg2p)2 |
| Stati | 1ΣTemplate:Apici e pedici |
| Energia di legame 14N2(kJ mol−1) | 941,7 |
| Energia di ionizzazione | Template:M |
| Momento di dipolo (Debye) | 0 |
| Polarizzabilità (10−30m³) | 1,77 |
Spettroscopiche
| Caratteristiche spettroscopiche di N2 | |
| Costante rotazionale 14N2 (cm−1) | 1,9987 |
| Costante della distorsione centrifuga al 1º ordine (cm−1) | Template:Val |
| Frequenza vibrazionale fondamentale 14N2 (cm−1) | 2358,07 |
| Energia di punto zero 14N2 | Template:M |
| Costante vibrazionale 14N2 (N m−1) | 2293,8 |
| Termine spettroscopico | 4So3/2 |
Mentre lo spettro rotazionale Raman della molecola 14N15N, di simmetria C∞v, presenta intensità concordi con quanto ci si aspetterebbe dalla distribuzione di Boltzmann, la molecola 14N2, di simmetria D∞h, mostra le tipiche alternanze (in questo caso I = 1 quindi Jdispari: Jpari = 1: 2) dovute alla statistica nucleare che possono essere interpretate solo alla luce del principio di Pauli.<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
Spettro UPS
Il primo picco che si osserva nello spettro fotoelettronico UPS He I, quello a Template:M, porta a N2+ (2ΣTemplate:Apici e pedici) strappando un elettrone dall'orbitale σg2p. Mostra una struttura vibrazionale molto modesta, vi è solo un debole picco secondario distanziato dal primo di circa 0,267 eV, quindi la costante vibrazionale di NTemplate:Apici e pedici(2ΣTemplate:Apici e pedici) è 1906,87 N m−1. È un valore inferiore a quello di N2 ma ancora elevato, sintomo del fatto che il contributo legante dell'orbitale σg2p è scarso.<ref name=":31">Template:Cita pubblicazione</ref>
Il secondo picco, che porta a NTemplate:Apici e pedici (2Πu), presenta invece una struttura vibrazionale molto marcata. Si può notare che il picco più intenso della serie è quello del primo stato vibrazionale eccitato, il che significa che la distanza di legame in NTemplate:Apici e pedici (2Πu) è sensibilmente superiore a quella di N2 (1ΣTemplate:Apici e pedici). L'espulsione di un elettrone πu2p comporta quindi un importante indebolimento del legame, come si può anche dedurre dalla separazione dei livelli vibrazionali di NTemplate:Apici e pedici (2Πu) che è di circa 0,224 eV, con una costante vibrazionale che questa volta diminuisce decisamente (1351,46 N m−1).<ref name=":31" />
L'ultimo picco che si può osservare in UPS è a 18,75 eV, porta a NTemplate:Apici e pedici (2ΣTemplate:Apici e pedici), la struttura vibrazionale è simile a quella del primo picco, questa volta la separazione dei livelli vibrazionali è 0,296 eV e quindi la costante vibrazionale uguale a Template:Tutto attaccato È un valore superiore a quello di N2 (1ΣTemplate:Apici e pedici) e infatti l'elettrone espulso proviene da un orbitale debolmente antilegante (σu*2s).<ref name=":31" />
Termodinamiche
| Caratteristiche termodinamiche di N2<ref>Template:Cita web</ref> | |
| Punto di fusione (p = 1 bar) | 63,179 K |
| Entalpia di fusione (kJ/mol) | 0,719 |
| Punto di ebollizione (p = 1 bar) | 77,244 K |
| Entalpia di vaporizzazione (kJ /mol) | 5,586 |
| Entropia molare standard a 298 K (J/K*mol)<ref>Template:Cita pubblicazione</ref> | 191,61 |
| Cp,m a 298 K (J/K*mol) | 29,125 |
| Cv,m a 298 K (J/K*mol) | 20,818 |
| Coefficiente di Joule-Thomson a 298 K (K atm−1) | 0,27 |
Stato gassoso
| Caratteristiche di N2 in fase gassosa | ||
| Densità (kg m−3, 1 bar, 298 K) | 1,1308 | |
| Gravità specifica<ref name=":15" /> | 0,97 | |
| Temperatura critica | 126,3 K | |
| Pressione di vapore (Pa)<ref name=":16">Template:Cita pubblicazione</ref> | -236 °C | 1 (solido) |
| -232 °C | 10 (solido) | |
| -226,8 °C | 100 (solido) | |
| -220,2 °C | 1.000 (solido) | |
| -221,1 °C | 10.000 (solido) | |
| -159,9 °C | 100.000 (gassoso) | |
| Pressione critica (atm) | 33,54 | |
| Volume critico (cm³ mol−1) | 90,10 | |
| Collision cross section (nm2) | 0,43 | |
| Parametro a dell'eq. di van der Waals (atm L2 mol−2) | 1,408 | |
| Parametro b dell'eq. di van der Waals (10−2L mol−1) | 3,913 | |
| Parametro ε del potenziale di Lennard-Jones (K/k) | 91,85 | |
| Parametro r0 del potenziale di Lennard-Jones (pm) | 391,9 | |
| Costante della legge di Henry a 298 K (K/torr) per H2O | Template:Val | |
| Entalpia di fisisorbimento (max osservata) (kJ mol−1) | −21 | |
| Entalpia di chemisorbimento (kJ mol−1) | Ta | −589 |
| Fe | −293 | |
Stato solido
Template:Vedi anche L'azoto solidifca a -209,8 °C.<ref name=":1" /> Karol Olszewski osservò per la prima volta l'azoto solido nel 1884, liquefacendo l'idrogeno con l'azoto liquido in evaporazione e permettendo poi all'idrogeno liquido di congelare l'azoto.<ref>Template:Cita pubblicazione</ref> Facendo evaporare l'azoto solido, Olszewski generò anche una temperatura estremamente bassa (48 K), che all'epoca rappresentava un record mondiale.<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
Sono state osservate sei fasi solide dell'azoto, denominate α, β, γ, δ, ε e ζ, ma a pressioni inferiori a Template:M esistono solo le fasi alfa e beta. La temperatura di transizione tra le due fasi alla pressione di 1 bar è Template:M. La fase alfa, quella che esiste alla temperatura più bassa, ha un reticolo cubico a facce centrate Template:M), mentre la fase beta un reticolo esagonale (Template:Val e Template:Val). La fase gamma ha un reticolo tetragonale a corpo centrato. Le altre fasi sono stabili solo a pressioni superiori a Template:M.<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
Proprietà di trasporto
| Proprietà di trasporto di N2 in fase gassosa (p = 1 bar, T = 298 K) | ||
| Conducibilità termica (W m−1 s−1) | 0,025724 | |
| Conducibilità elettrica | — | |
| Viscosità (μP) | 178,05 | |
| Viscosità (Pa.s) | 100K | 7,0 |
| 200K | 12 | |
| 300K | 17,9 | |
| 400K | 22,2 | |
| 500K | 26,1 | |
| 600K | 29,6 | |
| Velocità del suono (m s−1) | 852,53 | |
Proprietà chimiche
L'azoto molecolare è la base coniugata del diazinio<ref name=":13" /> e si comporta come accettore di legami a idrogeno.<ref name=":11" />
Considerazioni generali
Presenta un'eccezionale inerzia chimica, dovuta principalmente all'elevata energia di legame, alla scarsa polarizzabilità e all'assenza di momento dipolare.<ref name=":21">Template:Cita pubblicazione</ref> L'azoto è un tipico non metallo ed è uno dei pochi elementi per cui la regola dell'ottetto è valida con poche eccezioni. La sua chimica è quasi esclusivamente covalente, l'anione N3− è fortemente polarizzabile e può essere individuato come tale solo nei nitruri dei metalli alcalini e alcalino terrosi. È Importante notare che mentre lo stato fondamentale N(⁴s) non reagisce con H₂, lo stato eccitato N(²D) forma NH₂.<ref name=":21" />
Come il carbonio, l'azoto ha quattro orbitali di valenza (uno 2s e tre 2p), quindi può partecipare al massimo a quattro legami di coppia usando orbitali ibridi sp3. Tuttavia, a differenza del carbonio, l'azoto non forma lunghe catene a causa delle interazioni repulsive tra coppie solitarie di elettroni su atomi adiacenti. Queste interazioni diventano significative alle distanze internucleari più corte incontrate con i piccoli elementi del secondo periodo dei gruppi 15, 16 e 17. I composti stabili con legami N–N sono limitati a catene di non più di tre atomi di azoto, come lo ione azide (N3−).<ref name=":24" />
L'azoto è l'unico pnicogeno che normalmente forma legami multipli con sé stesso e con altri elementi del secondo periodo, utilizzando la sovrapposizione π degli orbitali np adiacenti. Pertanto, il legame N≡N è più forte (DN≡N = 942 kJ/mol) rispetto ai legami N–N e N=N (DN–N = 167 kJ/mol; DN=N = 418 kJ/mol), dunque tutti i composti contenenti legami N–N e N=N sono termodinamicamente instabili rispetto alla formazione di N2. In effetti, la formazione del legame N≡N è così favorita termodinamicamente che praticamente tutti i composti contenenti legami N–N sono potenzialmente esplosivi.<ref name=":24" />
ereochimica
| Numero di coordinazione | Geometria | Esempi |
| 0 | azoto atomico | |
| 1 | NO, N2, C2N2, CN−, RCN, NNO | |
| 2 | lineare | HNNN, [[Nitronio|NOTemplate:Apici e pedici]] |
| angolare | [[Nitrito|NOTemplate:Apici e pedici]], [[Ione ammiduro|NHTemplate:Apici e pedici]], ClNO, NO2 | |
| 3 | piramidale | NH3, N2H4, Ammine, NCl3 |
| planare | HNO3, FNO2 | |
| 4 | tetraedrica | [[Ammonio|NHTemplate:Apici e pedici]], NF3O, [[Ione tetrafluorammonio|NFTemplate:Apici e pedici]] |
| 5 | bipiramide trigonale | [N(AuPPh3)5]+ |
| 6 | ottaedrica | nitruri interstiziali |
| 8 | cubica | nitruri ternari |
Entalpie di legame<ref name=":28" />
| Legame covalente | Entalpia (kJ/mol) | Presente in |
|---|---|---|
| N-N | 163 | N2H4 |
| N=N | 418 | C6H14N2 |
| N≡N | 944,7 | N2 |
| C-N | 304,6 | CH3NH2 |
| C=N | 615 | C11H16BN |
| C≡N | 889,5 | HCN |
| H-N | 390,8 | NH3 |
Reazioni nell'atmosfera
Chemosfera
Nella parte alta della chemosfera, tra i 65 e i 120 km, l'attività chimica principale riguarda le reazioni delle specie atomiche, incluso l'azoto. Gli atomi coinvolti sono quelli che si producono per fotolisi dei gas atmosferici molecolari che reagiscono tra di loro e con le altre molecole presenti. Le reazioni predominanti che avvengono tra l'azoto e l'ossigeno sono:<ref name=":17">Template:Cita pubblicazione</ref>
<chem>N + N + M -> N2 + M</chem>
<chem>N + O + M -> NO + M</chem>
<chem>O + O + M -> O2 + M</chem>
<chem>N + NO -> N2 + O</chem>
<chem>N + O2 -> NO + O</chem>
<chem>O + O2 + M -> O3 + M</chem>
<chem>O + O3 -> O2 + O2</chem>
<chem>NO + O + M -> NO2 + M</chem>
<chem>NO2 + O -> NO + O2</chem>
Le equazioni differenziali che descrivono i tassi di variazione della densità delle varie specie dell'azoto sono:<ref name=":17" />
<math>[N\cdot] = 2k1[N]^2[M] + k2[N][O][M] + k4[N][NO] + k5[N][O2]</math>
<math>[NO\cdot] = -k2[N][O][M] + k4[N][NO] - k5[N][O2] + k8[NO][O][M] - k9[NO2][O]</math>
<math>[NO2\cdot] = -k8[NO][O][M] + k9[MO2][O]</math>
Fulmini
I fulmini facilitano la reazione tra l'azoto e l'ossigeno molecolare con formazione di monossido d'azoto secondo la reazione:<ref name=":23">Template:Cita web</ref>
<chem>N2 + O2 -> 2NO</chem>
Reazioni a temperatura ambiente
Le uniche reazioni note dell'N2 a temperatura ambiente sono:
- l'ossidazione del litio metallico, una reazione molto lenta<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
<chem>N2(g) + 6Li(s) -> 2 Li3N (s)</chem>
- la formazione di complessi con alcuni metalli di transizione<ref>Template:Cita libro</ref>
- [Ru(NH3)5(H2O)]2+(aq) + N2(g) → [Ru(NH3)5(N2)]2+(aq) + H2O
- WCl4(PMe2Ph)2 + 2 N2(g) + 2 PMe2Ph + 4 Na(Hg) → W(PMe2Ph)4(N2)2 + 4 NaCl
- MoCl5 + 4 PR3 + 2 N2(g) + 5 Na(Hg) → trans-Mo(N2)2(PR3)4 + 5 NaCl
Reazioni a temperature elevate
A temperature più elevate l'N2 reagisce con elementi più elettropositivi, come quelli del gruppo 13, per dare nitruri binari, che vanno da covalenti a ionici. Come i corrispondenti composti del carbonio, i composti binari dell'azoto con ossigeno, idrogeno o altri non metalli sono solitamente sostanze molecolari covalenti.<ref name=":24" />
Pochi composti molecolari binari dell'azoto si formano per reazione diretta degli elementi. Ad alte temperature, N2 reagisce con:<ref name=":24" />
- H2 per formare ammoniaca,
- O2 per formare una miscela di NO e NO2,
- il carbonio per formare cianogeno (N≡C–C≡N)
L'azoto elementare non reagisce con gli alogeni o altri calcogeni. Tuttavia, tutti gli alogenuri di azoto binari (NX3) sono conosciuti. Ad eccezione di NF3, tutti sono tossici, termodinamicamente instabili e potenzialmente esplosivi, e tutti vengono preparati reagendo l'alogeno con NH3 piuttosto che con N2.<ref name=":24" />
Sia il monossido di azoto (NO) che il biossido di azoto (NO2) sono termodinamicamente instabili, con energie libere di formazione positive. A differenza di NO, NO2 reagisce prontamente con acqua in eccesso, formando una miscela 1:1 di acido nitroso (HNO2) e acido nitrico (HNO3). L'azoto forma anche N₂O (monossido di diazoto, o ossido nitroso), una molecola lineare isoelettronica con il CO₂ e può essere rappresentata come −N=N+=O. Come gli altri due ossidi di azoto, l'ossido nitroso è termodinamicamente instabile.<ref name=":24" />
Ad alte temperature, l'azoto reagisce con i metalli altamente elettropositivi per formare nitruri ionici, come Li₃N e Ca₃N₂. Questi composti sono costituiti da reticoli ionici formati da ioni Mn⁺ e N³⁻. Proprio come il boro forma boruri interstiziali e il carbonio forma carburi interstiziali, con i metalli meno elettropositivi l'azoto forma una gamma di nitruri interstiziali, nei quali l'azoto occupa i "vuoti" di una struttura metallica compatta. Come i carburi e i boruri interstiziali, queste sostanze sono tipicamente materiali molto duri, con elevati punti di fusione, una lucentezza metallica e conduttività.<ref name=":24" />
L'azoto reagisce anche con i metalloidi a temperature molto elevate per produrre nitruri covalenti, come Si₃N₄ e BN, che sono solidi con strutture reticolari covalenti estese simili a quelle della grafite o del diamante. Di conseguenza, sono materiali solitamente ad alto punto di fusione e chimicamente inerti.<ref name=":24" />
Reazioni di clustering
L'azoto molecolare può dare vita alle seguenti reazioni di clustering:
<chem>N2 + Ar^+ -> (Ar^+*N2)</chem> ΔrH° = 164. kJ/mol<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
<chem>N2 + CF3^+ -> (CF3^+*N2)</chem> ΔrH° = 29. kJ/mol ΔrS° = 100. J/mol*K<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
<chem>CH2N^+ + N2 -> (CH2N^+*N2)</chem> ΔrH° = 32. kJ/mol ΔrS° = 92.9 J/mol*K<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
<chem>CH3^+ + N2 -> (CH3^+ * N2)</chem> ΔrH° = 203. kJ/mol<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
<chem>CH5^+ + N2 -> (CH5+ * N2)</chem> ΔrH° = 28. kJ/mol ΔrS° = 82.4 J/mol*K<ref name=":32">Speller, C.V., Ph. D. Thesis, Universite de Paris Sud, 1983.</ref>
<chem>C2H5^+ + N2 -> (C2H5^+ * N2)</chem> ΔrH° = 29. kJ/mol ΔrS° = 76.1 J/mol*K<ref name=":32" />
<chem>N2 + Ca^+ -> (Ca^+ * N2)</chem> ΔrG° = 25 kJ/mol a 296K<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
<chem>Cu+ + N2 -> (Cu+ * N2)</chem> ΔrH° = 26. kJ/mol ΔrS° = 67. J/mol*K ΔrG° = 5.9 kJ/mol<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
<chem>Fe+ + N2 -> (Fe+ * N2)</chem> ΔrH° = 54.0 ± 5.9 kJ/mol<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
<chem>HN2+ + N2 -> (HN2+ * N2)</chem> ΔrH° = 66.9 kJ/mol ΔrS° = 100. J/mol*K<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
<chem>(H3O+ * H2O) + N2 -> (H3O+ * N2 * H2O)</chem> ΔrH° = 22. kJ/mol ΔrS° = 58.2 J/mol*K<ref name=":33">Template:Cita pubblicazione</ref>
<chem>H4N+ + N2 -> (H4N+ * N2)</chem> ΔrH° = 50. ± 20. kJ/mol ΔrS° = 130. J/mol*K<ref name=":33" />
<chem>K+ + N2 -> (K+ * N2)</chem> ΔrG° 4.2 (kJ/mol) a 310K<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
<chem>Li+ + N2 -> (Li+ * N2)</chem> ΔrG° 23 (kJ/mol) a 318K<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
<chem>N+ + N2 -> (N+ * N2)</chem> ΔrH° = 249. kJ/mol<ref>National Bureau of Standards, US, Technical Note 270 - 3 in The NBS Tables of Chemical Thermodynamic Properties, 1968.</ref>
<chem>NO- + N2 -> (NO- * N2)</chem> ΔrH° = 19. ± 1. kJ/mol ΔrS° = 71.1 J/mol*K<ref name=":34">Template:Cita pubblicazione</ref> ΔrG° 2 kJ/mol a 200K<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
<chem>NO2+ + N2 -> (NO2+ * N2)</chem> ΔrH° = 19. ± 1. kJ/mol ΔrS° = 76.1 J/mol*K<ref name=":34" />
<chem>N2+ + N2 -> (N2+ * N2)</chem> ΔrH° = 102. kJ/mol ΔrS° = 87.9 J/mol*K<ref name=":35">Template:Cita pubblicazione</ref>
<chem>N3+ + N2 -> (N3+ * N2)</chem> ΔrH° = 19. ± 1. kJ/mol ΔrS° = 83.7 J/mol*K<ref name=":34" />
<chem>Na+ + N2 -> (Na+ * N2)</chem> ΔrH° = 33 kJ/mol ΔrS° = 77.8 J/mol*K ΔrG° = 9.2 kJ/mol<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
<chem>Ni+ + N2 -> (Ni^+ * N2)</chem> ΔrH° = 111. (+10.,-0.) kJ/mol<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
<chem>O2+ + N2 -> (O2+ * N2)</chem> ΔrH° = 22 kJ/mol ΔrS° = 66.1 J/mol*K<ref name=":35" />
<chem>(O2+ * N2 * O2) + N2 -> (O2+ * 2N2 * O2)</chem> ΔrG° = 2 kJ/mol<ref name=":36">Template:Cita pubblicazione</ref>
<chem>(O2+ * O2) + N2 -> (O2+ * N2 * O2)</chem> ΔrH° = 12 kJ/mol ΔrS° = 42.3 J/mol*K<ref name=":36" />
<chem>O2- + N2 -> (O2- * N2)</chem> ΔrH° = 25. ± 4.2 kJ/mol<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
<chem>O3- + N2 -> (O3- * N2)</chem> ΔrH° = 11.3 ± 0.84 kJ/mol ΔrS° = 77 J/mol*K ΔrG° = -11.7 ± 2.1 kJ/mol<ref name=":37">Template:Cita pubblicazione</ref>
<chem>O4- + N2 + O2 -> N2O4-</chem> ΔrH° = 12.1 ± 0.84 kJ/mol ΔrG° = -8.8 ± 2.1 kJ/mol<ref name=":37" />
Processo di Haber-Bosch
Legami a idrogeno
Template:Vedi anche L'azoto è tra gli atomi più elettronegativi e quindi, così come l'ossigeno e il fluoro, è in grado di partecipare alla formazione di legami a idrogeno agendo sia da donatore di protoni che come accettore.<ref>Template:Cita web</ref> La lunghezza tipica dei legami a idrogeno N-H··N si aggira intorno ai Template:M. Legami di questo tipo sono responsabili dell'elevato punto di ebollizione dell'ammoniaca se paragonato a quello degli altri idruri degli elementi del 15º gruppo della tavola periodica. Questo costituisce un esempio classico degli effetti del legame a idrogeno. Legami a idrogeno in cui sono coinvolti atomi di azoto giocano un ruolo fondamentale nell'accoppiamento dei nucleotidi nella struttura del DNA, tenendo "incollati" i due filamenti che formano la doppia elica. Anche la struttura delle proteine è fortemente influenzata da legami a idrogeno che coinvolgono atomi di azoto.<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
Chimica redox in soluzione acquosa
Nonostante non abbiano significato fisico, i numeri di ossidazione sono spesso impiegati, soprattutto in ambito didattico, per razionalizzare la chimica degli elementi e per bilanciare le reazioni di ossidoriduzione. L'azoto in questo senso è uno degli elementi che presenta la maggior varietà, adottando tutti i valori da −3 a +5.<ref>Template:Cita web</ref> Uno strumento efficace per visualizzare le stabilità termodinamiche relative dei diversi stati di ossidazione in soluzione acquosa può essere fornita da un diagramma di Frost:<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
Specie chimiche che hanno elevata stabilità termodinamica rispetto a numerose reazioni (che dunque spesso possono favorire le reazioni che le vedono come prodotti, vengono talvolta chiamate pozzi termodinamici. Fra queste si possono annoverare CO2, H2O, NaCl e appunto N2. Questa caratteristica dell'azoto è l'aspetto più evidente del diagramma. È però necessario osservare che la formazione di N2 è cineticamente sfavorita, e quasi sempre la riduzione di nitrati e nitriti si ferma a NO2 o NO, talvolta anche procedere fino a NHTemplate:Apici e pedici.<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
Si può notare che la chimica redox dei composti dell'azoto è significativamente influenzata dal pH, in particolare nitrati e nitriti, che a pH bassi sono forti ossidanti, perdono quasi totalmente il loro potere ossidante in ambiente alcalino.<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
Azotofissazione nei cianobatteri
Azotofissazione
Template:Vedi anche Nel suolo esistono microrganismi che possiedono enzimi in grado di catalizzare il fissaggio dell'azoto, ovvero la conversione dell'azoto molecolare dell'aria in ammoniaca, che a sua volta viene usata dalle piante nella sintesi proteica.<ref name=":1" />
Composti dell'azoto
Applicazioni
Circa il 90% dell'azoto prodotto oggi viene utilizzato per fornire un'atmosfera inerte per processi o reazioni sensibili all'ossigeno, come la produzione dell'acciaio, la raffinazione del petrolio e il confezionamento di alimenti e prodotti farmaceutici.<ref name=":24" /> Fertilizzante al nitrato d'ammonio
Fertilizzanti
Template:Vedi anche Nei fertilizzanti azotati, l'azoto è presente come:<ref name=":38">Template:Cita libro</ref>
- azoto ammoniacale, come il cloruro di ammonio e il solfato di ammonio
- azoto nitrico, come il nitrato di calcio e ammonio, in cui sono presenti sia azoto ammoniacale che nitrico
- urea (azoto amidico)
I fertilizzanti azotati più importanti e comunemente utilizzati sono l'urea e il solfato di ammonio. I fertilizzanti azotati possono essere classificati in quattro classi basate sulle forme di azoto (N) presenti nei fertilizzanti azotati semplici:<ref name=":38" />
- fertilizzanti contenenti azoto nitrico (NO3-N): NaNO3 (16% N), Ca(NO3)2 (15.5% N)
- fertilizzanti azotati contenenti ammonio (NH4-N): (NH4)2SO4 (20% N), NH4Cl (24-26% N), ammoniaca anidra (82% N)
- fertilizzanti azotati contenenti sia NH4 che NO3-N: NH4NO3 (33-34% N), nitrato di calcio e ammonio (20% N)
- fertilizzanti amidici che sono la forma organica di fertilizzanti contenenti azoto (N)Applicazioni dell'azoto liquido nella ristorazione
Applicazioni criogeniche dell'azoto liquido
Produzione della plastica
Nella lavorazione delle materie plastiche si usa l'azoto per la produzione di polimeri espansi<ref>Template:Cita pubblicazione</ref> e nello stampaggio ad iniezione assistito da gas.<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
Metallurgia
In numerosi processi metallurgici è indispensabile un'atmosfera priva di ossigeno per evitare la formazione di ossidi, l'azoto non è indicato come materiale inerte per tutti i trattamenti, poiché ad alta temperatura reagisce con alcuni metalli, in alcuni trattamenti termico-metallurgici l'interazione è voluta:
- nella ricottura (annealing, in inglese) di acciai, rame, alluminio e altri metalli e leghe; in alcuni processi è necessaria una diluizione con argon (decisamente migliore) per mantenere l'inerzia dell'azoto<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
- bella sinterizzazione di acciaio<ref>Template:Cita pubblicazione</ref> e alluminio<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
- come costituente delle miscele nella carbocementazione in fase gassosa degli acciai<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
- nella protezione durante la brasatura,<ref>Template:Cita pubblicazione</ref> il taglio e la saldatura<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
- nella tempra di acciai in forni sottovuoto<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
- come elemento di apporto nella nitrurazione ad alta temperatura degli acciai, dove la formazione di nitruri conferisce durezza e resistenza alla usura al metallo negli strati superficiali, conservando per contro resilienza agli strati profondi<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
Industria alimentare
sinistraL'azoto è largamente impiegato, puro o in miscela, nella conservazione in atmosfera protettiva di prodotti alimentari industriali.<ref name=":12">Template:Cita web</ref> Miscele particolarmente ricche di azoto sono usate nella protezione di alimenti che contengono quantità significative di grassi insaturi: in questi casi l'O2 viene eliminato per evitare l'irrancidimento. Viene inoltre utilizzato come propellente nelle bombolette spray alimentari.<ref name=":13" />
L'azoto molecolare N2 viene di norma impiegato nell'imbottigliamento dei vini, per evitare che il vino venga a contatto con ossigeno molecolare O2 e per controllare la fermentazione.<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
Elettronica
Transistor Nella produzione di componenti elettronici come transistor, diodi e circuiti integrati si usa l'azoto sia come gas vettore dei gas di processo, sia per la creazione di atmosfere inerti durante i trattamenti termici. Il grafene drogato con azoto ha un'eccezionale conduttività elettrica ed è un materiale altamente flessibile, qualità che lo rendono il materiale ideale per i dispositivi elettronici flessibili e indossabili del futuro.<ref name=":39">Template:Cita libro</ref>
I transistor a effetto di campo realizzati con nanomateriali al carbonio drogato con azoto mostrano un'elevata mobilità elettrica ed elevate capacità di variazione della velocità; vengono utilizzati nei conduttori trasparenti dei monitor e dei touch screen. Al contempo i materiali nanocompositi potenziati all'azoto sono allo studio per essere applicati nell'elettronica stampata e nei transistor a film sottile.<ref name=":39" /> Cella fotovoltaica
Fotonica
Nella fotonica i nanomateriali drogati con l'azoto si dimostrano efficaci nell'aumentare l'assorbimento luminoso e le emissioni luminose dei materiali utilizzati nelle celle fotovoltaiche, nei LED e nei laser. I punti quantici drogati con l'azoto hanno un'elevata fotoluminescenza e trovano applicazione nei monitor, nei biosensori e nelle tecnologie di imaging biomedico.<ref name=":39" />
Condizionamento
L'azoto viene utilizzato negli impianti frigoriferi e condizionatori per la prova di tenuta di tubazioni e saldature sotto pressione, prima di effettuare la carica di gas refrigerante con il quale funzioneranno gli impianti. Durante le operazioni di riparazione viene inoltre utilizzato per pulire la parte interna dei tubi dalle impurità e i residui che si vengono a creare durante le saldature sul rame.<ref>Template:Cita web</ref>
Reattori nucleari
Il radioisotopo 16N è il radionuclide dominante nel refrigerante dei reattori ad acqua pressurizzata o dei reattori ad acqua bollente durante il normale funzionamento. È prodotto dall'16O (in acqua) attraverso la reazione (n, p). Ha una breve emivita di circa Template:M, ma durante il suo decadimento di ritorno all'16O produce radiazioni gamma ad alta energia (da 5 a Template:M), per cui l'accesso alla conduttura primaria del refrigerante in un reattore ad acqua pressurizzata deve essere segregato durante il funzionamento del reattore della centrale.<ref name=":10">Template:Cita libro</ref> Il 16N è uno dei principali mezzi usati per rilevare immediatamente anche le più piccole perdite dal ciclo primario del refrigerante e quello secondario del vapore.<ref name=":10" />
Medicina e industria farmaceutica
Camera crioterapica Le applicazioni dell'azoto nell'industria farmaceutica sono molteplici e varie, ad esempio viene usato:<ref>Template:Cita libro</ref>
- per congelare e conservare materiali biologici
- nelle criomacinazioni
- come gas di protezione all'interno delle fiale
- per l'apertura dei liostati a fine ciclo
- la rottura del vuoto in genere
- per esercitare pressione sui liquidi da filtrare
- come gas di protezione delle confezioni di materiali ossidabili
- per centrifugare in presenza di solventi
- nelle fasi di essiccamento
In ambito medico l'azoto viene utilizzato nel processo di impiantazione ionica di metalli (es. nichel e molibdeno) nelle leghe di alluminio utilizzate nelle protesi.<ref>Manuale di Trattamenti e Finiture. Italia: Tecniche Nuove, 2003.</ref>
Altre applicazioni dell'azoto molecolare
Piattaforma petrolifera Viene anche usato per:
- gonfiare gli pneumatici delle automobili e degli aerei,<ref name=":12" />
- spurgare l'interno di binocoli, impianti di raffreddamento e condizionamento<ref name=":12" />
- insieme al monossido d'azoto, è utilizzato come gas medicinale<ref>Template:Cita pubblicazione</ref>
- flussaggio dei serbatoi<ref>Template:Cita libro</ref>
- nell'estrazione di petrolio<ref>Template:Cita libro</ref> e gas naturale<ref>Lyons, William C., et al. Standard Handbook of Petroleum and Natural Gas Engineering. Paesi Bassi, Elsevier Science, 2011.</ref>
- nel laser ad azoto<ref>Template:Cita web</ref>
- in laboratorio per alcune determinazioni analitiche (es. determinazione della vitamina A)<ref>Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana. Parte prima, serie generale. Italia: Istituto poligrafico e zecca dello Stato, 2000.</ref>
- causare ipossia nei condannati a morte in Alabama costretti a respirarlo attraverso una apposita maschera. La prima esecuzione con l'azoto avvenne il 22 gennaio 2024 nel carcere di Atmore nei confronti di Kenneth Eugene Smith, morto tra gli spasmi dopo 22 minuti di inalazione forzata del gas inerte.<ref>Template:Cita web</ref>
Applicazioni degli isotopi dell'azoto
PET Gli isotopi dell'azoto vengono principalmente utilizzati nei campi degli studi ambientali e paleoambientali, della diagenesi dei sedimenti, della formazione ed evoluzione del suolo, negli studi archeologici e sulla dieta paleolitica.<ref>Template:Cita libro</ref>
Il rapporto isotopico δ15N dei sali di ammonio atmosferici può essere misurato per rintracciarne l'origine rappresentando un valido elemento per il tracciamento delle fonti inquinanti, poiché i valori di δ15N dell'NH3 emesso da fonti diverse sono differenti.<ref name=":25" />
Composti arricchiti artificialmente con 15N sono comunemente usati negli studi di fisiologia vegetale e agricoltura per stabilire meccanismi biochimici dettagliati (es. identificare e quantificare i percorsi biologici e chimici tra questi pool di azoto).<ref>Template:Cita libro</ref>
Il 13N viene utilizzato negli studi medici per la tomografia a emissione di positroni (PET). È necessario che il 13N venga prodotto in loco in un ciclotrone, con la sintesi di 13NH3, che viene poi iniettato nel paziente per l'imaging PET. Questo consente di dedurre un gran numero di parametri cardiaci (flusso sanguigno, volume dei ventricoli) e, se presenti, eventuali anomalie cardiache.<ref name=":25" />
Precauzioni
L'azoto molecolare è un composto atossico e non combustibile che da solo non è in grado di supportare la vita. Se i contenitori contenenti azoto sono sottoposti a calore prolungato possono esplodere violentemente a causa dell'aumento di pressione all'interno degli stessi.<ref name=":12" />
Viene assorbito dall'organismo attraverso la respirazione. In caso di perdita del contenitore, questa sostanza può causare asfissia per diminuzione del contenuto di ossigeno atmosferico in ambienti confinati, elevate concentrazioni di azoto possono infatti portare alla perdita di conoscenza e anche alla morte<ref name=":15">Template:Cita web</ref>
Ad alte pressioni parziali, raggiungibili con camere iperbariche o durante le immersioni subacquee, l'azoto si comporta come gas narcotico ed è la causa principale della malattia da decompressione. Particolare attenzione va posta nell'utilizzo di tale gas nella forma liquida. Le ustioni dovute al freddo non sono immediatamente avvertibili. I recipienti contenenti azoto liquido a contatto con l'aria tendono a rilasciare il liquido e contemporaneamente a condensare umidità, O2 e acetilene al loro interno, formando in tal modo atmosfere ipossiche (con scarsità di O2) che in ambiente poco ventilato possono risultare fatali.
Normativa
- Regolamento delegato (UE) 2024/1290 della Commissione, del 29 febbraio 2024, che modifica il regolamento (UE) n. 528/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio al fine di iscrivere l’azoto generato dall’aria ambiente come principio attivo nell’allegato I del regolamento
- Regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008 , relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele che modifica e abroga le direttive 67/548/CEE e 1999/45/CE e che reca modifica al regolamento (CE) n. 1907/2006
- Regolamento (CE) n. 1022/2008 della Commissione, del 17 ottobre 2008 , recante modifica del regolamento (CE) n. 2074/2005 per quanto riguarda i valori limite di azoto basico volatile totale (ABVT)
- 2003/1/CE: Decisione della Commissione, del 18 dicembre 2002, relativa alle disposizioni nazionali in tema di restrizioni all'importazione ed alla commercializzazione di alcuni fertilizzanti NK ad elevato tenore di azoto e contenenti cloro notificate dalla Repubblica francese a norma dell'articolo 95, paragrafo 5, del trattato CE
Note
<references/>
Bibliografia
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- F. A. Cotton G. Wilkinson, Chimica Inorganica, Milano, Casa Editrice Ambrosiana, 3ª Edizione, 1984
- N. N. Greenwood A. Earnshaw, Chemistry of the Elements, Butterworth Heinemann, 2ª Edizione, 1997.
- D. F. Shriver P. W. Atkins, Inorganic Chemistry, Oxford University Press, 3ª Edizione, 1999
- Lamberto Malatesta, Compendio di chimica inorganica, Milano, Casa Editrice Ambrosiana, 4ª Edizione, 1999, ISBN 978-8840810072.
- Lamberto Berti, Mariano Calatozzolo e Rocco di Bartolo, L'industria dell'azoto, Firenze, Casa Editrice G.D'Anna, 1994.
- Aaron J. Ihde, The Development of Modern Chemistry, Garden City, Dover Publications, 2ª Edizione, 1984.
- C. E. Wayne R. P. Wayne, Photochemistry, Oxford Chemistry Primers, 1999.
- P. W. Atkins, Physical Chemistry, Oxford University Press, 6ª Edizione, 1998.
Voci correlate
- Alcaloidi
- Ammidi
- Ammine
- Amminoacidi
- Azotemia
- Azoto liquido
- Azoto ureico
- Azoturia
- Azoturi
- Bilancio dell'azoto
- Buco dell'ozono
- Carbammati
- Carbodiimmidi
- Cianidrine
- Ciclo dell'azoto
- Ciclo del carbonio-azoto
- Composti dell'azoto
- Economia ad azoto liquido
- Fosfazeni
- Idrazoni
- Immidi
- Isocianati
- Lattami
- Narcosi da azoto
- Nitrati
- Nitriti
- Nitroni
- Nitrosammine
- Nitruri
- Nitroderivati
- Ossime
- Peptidi
- Pioggia acida
- Politiazile
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Collegamenti esterni
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